Francesco Amato


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Le sue opere

1 - Sequenza senza titolo - olio su tela (trittico) 30X90
2 - senza titolo - olio su tela 50X50
3 - senza titolo - olio su tela 100X100
4 - senza titolo - olio su tela 2 tele 100X200
5 - senza titolo -. olio su tela 3 tele 100X300
6 - senza titolo - olio su tela 3 tele 100X300
7 - senza titolo - olio su tela 3 tele 90X180
8 - senza titolo - olio su tela 2 tele 90x90 (90x180)
9 - senza titolo - olio su tela 100X100
10 - senza titolo - olio su tela 2 tele 140X70
11 - senza titolo - olio su tela 2 tele 80X160
12 - senza titolo - olio su tela 100X100
13 - senza titolo - olio su tela 70X70
14 - senza titolo - olio su tela 100X100
15 - senza titolo - olio su tela 3 tre tele 40X120
16 - senza titolo - olio su tela 3 tre tele 40X120
17 - senza titolo - olio su tela 3 tele 150X150
18 - senza titolo - olio su tela 100X150
19 - senza titolo - olio su tela 60X80
20 - senza titolo - olio su tela 3 tele 30X90

E' nato a Catania, dove alterna la sua attività forense (è infatti avvocato) con una ricca e sorprendente produzione pittorica. Esponente del movimento "Verticalista" catanese, ha partecipato a diverse collettive in Italia e all'estero.
I suoi quadri si sviluppano su piani orizzontali e verticali, trittici sospesi tra realtà e finzione.

Principali presenze
• Chiostro convento PP. Cappuccini – Sortino (Personale)
• Mostra antologica sul movimento Verticalista - Catania (Collettiva)
• Sala comunale – Comune di Acireale (CT) (Personale)
• Museo Emilio Greco – Catania – Mostra internazionale (Collettiva)
• Chiesa del Carmine – Taormina (Me) (Personale)

Di Lui hanno detto ….

(Nino Raciti) “Francesco Amato coglie gli aspetti mutevoli dell’individuo, filtrando dal colore le condizioni essenziali della sua contemporaneità. La condizione umana definita attraverso cultura e sentimento, nella circolarità della fantasia”.
(Andrea Giaquinta) “… Molti dei suoi quadri mi sembrano sospesi fra sogno e realtà e il confine di questi due mondi è un’ineffabile composizione di forme e di colori”.
(Massimo Vallerani) “… Amato desidera tornare all’essenziale della luce usando un linguaggio rivelatore di cromie pure e di contrasti decisi, senza cercare la decorazione. Rifiuta il repertorio pittorico già percorso dalla contemporaneità, codificando un’astrazione diversa esaltata da campiture e stratificazioni quasi incoscienti. I quadri si muovono nello spazio e costituiscono un continuum imperfetto di eleganza tra sogno e sentimento. Solo la realtà ci pone in una condizione di scelta, mentre in questo caso il pittore guarda con neutrale scetticismo ad ogni accadimento. Ogni vero sentimento è un’astrazione magica, un’anatomia di forme decontestualizzata: i pesci celesti possiedono il moto caotico delle idee: le mani cercano di stringere le code … tutto fugge tra vertice ed orizzonte: l’ascesi è la tela inspiegabile”.
(Gaetano Longo) "…Non chiesi alcuna spiegazione dei quadri, preferivo andare sottotraccia, ovunque mi portassero.
Poi dentro di me, concentricamente, si allargò questa frase : "ogni similitudine ha una sua microeternità che nel divenire s'inzeppa d'interferenze suggestive, come nell'immersione si cerca l'oscurità dopo tanta luce".
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