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Paola
Burry
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Nasce
a Taormina (ME) nel 1971. Figlia d’arte, apprende le basilari nozioni
di pittura dalla madre, Maria Rizzo, affermata pittrice paesaggista. Operando in una galleria d’arte, ha l’opportunità di frequentare importanti artisti dai quali trae suggerimenti per il perfezionamento delle proprie tecniche pittoriche. Predilige la tecnica “olio su tela” che orienta verso temi naturalistici e di natura morta. La sua linea decorativa trova un’efficace forma di espressione nelle opere in ceramica a freddo e nei mobili di legno. |
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La sua produzione ha
riscontrato notevole interesse presso un vasto pubblico nazionale e d’oltralpe.
Molte sue opere si trovano in collezioni private. |
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Di lei hanno detto (M. C. Calabrese) “…. E’ una giovane artista che ha saputo reinterpretare in modo originale e creativo i simboli della tradizione siciliana. I suoi quadri infatti esprimono la solare realtà della natura della Sicilia in chiave rinnovata, superando gli schemi stantii di tante raffigurazioni di nature morte che nulla di nuovo dicono agli occhi di chi le osserva. Invece le sue ricche ghirlande di fiori e frutti, le sue magnifiche enormi zucche ….. hanno certamente alle spalle una lunga tradizione artistica, ma la giovane Burry riesce a renderle in maniera estremamente innovativa …. L’uso delle diverse gamme del giallo, del rosso, del verde … (comunica) una sensazione di calore e di luce che rende … i lavori gradevolmente inseribili nel contesto contemporaneo di un’arte che dimostra amore per la propria terra, ma che vuole superare modelli ormai logori”. (G. Cacciola) “… Paola Burry ha un sentire candido e poetico …. perché riesce a coniugare con semplicità il gusto orale con quello estetico (stupende, serenanti le sue composizioni di agrumi, di foglie, di uve, di melanzane) e perché infine la soglia che separa l’artigianato dall’Arte - la capacità di quest’ultima di suscitare emozioni - lei l’ha oltrepassata con autentica disinvoltura: le sue “vive” nature morte riescono nei fatti, e misteriosamente, a commuoverci, a riconciliarci con la natura fino al punto di sentirci finalmente parte viva di essa”. |
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