Vanni Pellegrino

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Le sue opere
Podere - olio su tela 80 x 100
Monte di Pietà di Messina (prima del terremoto del 1908) - olio su tela 73 x 74
Veduta di Naso (Me) - olio su tela 50 x 70
Paesaggio - olio su tela 80 x 100
Veduta di Sinagra (Me) - olio su tela 60 x 70
Il Mietitore - olio su tela 70 x 100
Lago di Ganzirri (Me) - olio su tela 70 x 100
Fiori - olio sui tela 50 x 60
Contadino - olio su tela 50 x 80
La Piazza di Naso (Me) - olio su tela 70 x 100
Savoca (Me) - olio su tela 70 x 100
La donna del vicolo - olio su tela 70 x 100
S. Marco d’Alunzio (Me) - olio su tela 80 x 120
Ucria (Me) : Veduta - olio su tela 60 x 70
Naso (Me): Scorcio - olio su tela 60 x 80
Briga-Messina : Veduta - olio su tela 80 x 100
Facciata di case vecchie - olio su tela 60 x 70
Natura morta - olio su tela 76 x 76
Natura morta - olio su tela 50 x 60
Messina prima del terremoto del 1908 - olio su tela 104 x 164

Nasce a Briga di Messina nell’agosto del 1948.
Pittore autodidatta, dal suo studio, appollaiato sulle colline che fanno da quinte al mitico scenario dello stretto di Messina, trae ispirazione per le originalissime
creazioni pittoriche, che spaziano da scorci paesaggistici dall’atmosfera abbagliante, al ritratto con sottile scavo psicologico, alla natura morta che esplode in accostamenti multiformi.

Vanni Pellegrino ha partecipato a collettive e personali in varie città: Roma, Palermo, Catania, Milano, Messina, Venezia, Firenze.
Ha partecipato ai concorsi “1° Biennale d’Arte Siciliana” e “2° Mostra d’Arte Sacra” con lusinghieri apprezzamenti di critica e pubblico.
E’ quotato da “Il Quadrato” e da “ Selection Art and Words”.

 

Di lui hanno detto
Oltre a Giorgio Falossi ne il “Il Quadrato”,
(Antonio De Bono – “Arte più Arte”). “… Egli fa attenzione all’atmosfera, intento ad esaltare una figurazione dall’accento espressivo mediterraneo, per aspirare ad una semplicità dell’eloquio che esprime la poetica delle forme, con un proprio innato candore… Le forme nitide e calde …sollecitano momenti di gaudio interiore … Una pittura che punta sugli stati d’animo e sul sentimento, non come imitazione della Natura ma come trasfigurazione della realtà”.
(Patrizia Danzè – “La Sicilia”). “… La sua cifra, nel figurativo realistico che la contraddistingue, è legata alla Sicilia, né vuole discostarsene, tra echi classici e la grecità di cui … l’isola è intessuta ….
(Antonio Saccà – “Secolo d’Italia”). “…. sgorga potente una Sicilia che a prima vista somiglia alla Sicilia neorealista di Guttuso, di Migneco, o a quella “meridionalista” di Levi, mentre è una Sicilia ritualizzata, solenne e monumentale…. Le figure della vita corrente della Sicilia … piccoli assembramenti di case e di castelli assumono dimensioni, compattezza e incisività mai da altri raggiunte o concepite ….”
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