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Nino
Raciti ![]() |
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E' nato
a Catania nel 1939. |
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Principali
presenze |
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Di
Lui hanno detto …. (Nino Corsaro) “….Oggi Nino Raciti ha dato ai suoi contenuti di sempre un diverso orientamento spaziale. I suoi ultimi quadri sono diventati verticalisti. E del Verticalismo hanno assunto uno dei motivi più profondi : quello dello spazio generativo e avvolgente. Dipingere infatti sotto il segno del concetto verticale vuol dire vedere lo spazio figurativo come una genesi ininterrotta e disseminata. in tal modo le figure generano da se stesse altre figure, evolvendosi e moltiplicandosi all’infinito. Mentre prima di essere disposte verticalisticamente esse apparivano come aggregate e compatte, facendo pensare ad uno spazio chiuso, e condannato, adesso invece formano una serie aperta che si autogenera e si proietta dappertutto come una presenza incombernte e ossessiva. Così, in forza di tale proiezione, tutto il quadro si sposta verso altri significati, si demoltiplica e finisce per suggerire il senso di una liberazione dell’incubo oppressivo. Il tema erotico, specialmente, viene ad assumere poi un valore particolare di simbolo. E’ appunto la passione d’amore che più di ogni altra passione tende ad un atto liberante e si oppone radicalmente ad ogni genere di oppressione. Nel suo Verticalismo Nino Raciti ha quindi riconfermato la precedente concezione del mondo, ma nello stesso tempo è riuscito a darci una nuova forma , più direttamente espressiva”. (Vito Librando) “…C’è nella maggior parte di queste opere l’intento di polarizzare l’attenzione sull’incalzante destino esistenziale o ecologico dell’uomo moderno : e, cioè, un proposito e non un pretesto per fare della pittura intensamente drammatica che spesso assume proporzioni ampie d’affresco, in cui si nota, fra l’altro, l’accensione lirica di un singolare temperamento mediterraneo. Raciti vuole dire qualcosa scuotendo il visitatore, e vi riesce”. (Giacomo Ambrosini) “…Questa può essere una chiave di lettura abbastanza nitida dei temi di Nino Raciti…la dolcezza ed il mistero del femminile, colto nel più ampio spettro delle sue rappresentazioni”. (Massimo Vallerani) “…In questo Maestro si individua il tumulto del doppio movimento : sensuale/tragico, eros/thanatos, dubbio/ragione…Come in un percorso logico, ma quasi irrefrenabile e mai concluso, un quadro di Raciti potrebbe plausibilmente continuare oltre la tela. Ma forse proprio ciò accade nella immaginazione del fruitore”. |
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